È salubre, competitivo nei costi, isola dal freddo, dal caldo, dai rumori e sta attirando l’attenzione di imprenditori e architetti. L’uso della canapa nella bioedilizia, da circa tre anni, torna a prendere piede in Italia, che ha alle spalle un passato di leader nel settore. Verona per tre giorni è stata la capitale internazionale dell’edilizia che sfrutta la materia prima naturale. Martedì e mercoledì all’hotel Villa Malaspina di Castel D’Azzano ha ospitato il sesto simposio internazionale sulla costruzione con canapa e calce, evento organizzato dall’associazione non profit Ihb, International Hemp (canapa appunto) Building, maggior raduno di esperti in costruzione con canapa, da oltre 20 Paesi. In coda all’incontro, l’Ordine degli Architetti di Verona, in collaborazione con l’azienda Pauletti srl, che commercializza materiali edili ad Arbizzano e con Equilibrium Bioedilizia, ha organizzato una giornata formativa in cantiere.
Nel Veronese sono sette gli esempi di edifici costruiti o ristrutturati in canapa tra Fumane, San Pietro in Cariano, Terrazzo, Arbizzano, Verona e Grezzana: la più alta concentrazione in tutta Italia.
In primavera a Grezzana è iniziata la costruzione di una palazzina di 10 appartamenti su tre piani che, oltre ad avere una struttura in acciaio, antisismica per eccellenza, prevede muratura isolante in canapa e calce. Ieri mattina Roberto Facchinetti, architetto progettista del condominio realizzato dall’impresa del paese di Ottavio Zanini, farà da cicerone e, con l’occasione, darà effettuato il primo spruzzo in canapa.
«La bioedilizia è ancora di nicchia, mentre credo nel fatto che si possa vivere in un ambiente il più sano possibile, e la canapa al momento permette di raggiungere il massimo della qualità», dichiara Facchinetti. «Si tratta di una materia naturale che non soffre l’umidità, perfetta da unire alla calce, altro materiale storico che disinfetta l’ambiente».
Dopo il sopralluogo, la biblioteca comunale di Grezzana, dalle 14 alle 18, ha ospitato un seminario con Marco Pauletti, amministratore dell’omonima azienda. «Sono da sempre appassionato di bioedilizia», dichiara. «È una materia che offre performance migliori del legno, perché consente l’uso di un solo prodotto. Le pareti sono performanti e semplici da ottenere. In Italia la filiera è troppo corta per garantire prodotto uniforme, eppure è una soluzione non cara che offre comfort abitativo meraviglioso con umidità sul 55-60% e ottimo comportamento acustico, tra 59 e 61 decibel».
cit. Giornale L’arena